Letamazione

La letamazione o concimazione con letame, si riferisce a una tipologia di concimazione organica che miscela due componenti base: residui vegetali (es. paglia, fieno) e le deiezioni animali. Questa miscela subisce una fase di fermentazione indispensabile per esaltare le proprietà di questo fertilizzante naturale (si parla di letame maturo dopo 6-9 mesi). Al contrario, il letame fresco si presenta molto umido, nutre male il terreno ed è di difficile gestione oltre che maleodorante.

L'efficacia della letamazione è strettamente associata alla natura dei materiali apportati e in particolare ha un ruolo fondamentale il rapporto tra carbonio e azoto (C/N). Materiali con un rapporto C/N equilibrato, come il letame e il compost, favoriscono un sostanziale equilibrio fra mineralizzazione e umificazione. In definitiva si tratta dei migliori ammendanti organici, ma per il loro costo elevato hanno un utilizzo limitato e, in genere, destinato ai regimi colturali più redditizi.

I periodi di spandimento del letame sono condizionati dall'agibilità del terreno, dalla presenza e grado di sviluppo della coltura e, infine, dal sistema di spandimento adottato. I periodi migliori sono quelli conseguenti alla preparazione del terreno in assenza delle colture.

Benefici ambientali ed agronomici

  • Il letame aumenta la sostanza organica del suolo risultando pertanto un ottimo fertilizzante che cede al terreno buone quantità di elementi nutritivi come l’azoto, potassio, fosforo, magnesio, calcio, zolfo, ferro, manganese, zinco, rame e boro;
  • Riduzione dell’utilizzo di fertilizzanti chimici con conseguente diminuzione delle emissioni di gas serra, e aumento del contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • Rilascio graduale dei micronutrienti con conseguente beneficio per la crescita delle piante. Perdite per dilavamento ridotte con diminuzione dell’inquinamento delle falde acquifere;
  • Miglioramento della struttura dei suoli e aumento della ritenzione idrica, contribuendo alla capacità di adattamento ai cambiamenti climatici delle colture;
  • Effetto pacciamante con riduzione delle erbe infestanti e conseguente risparmio nell’utilizzo di mezzi per il controllo meccanico e/o chimico, e di combustibile fossile e erbicidi chimici;
  • Riduzione della componente vegetale dei rifiuti aziendali da gestire.

Effetti potenzialmente negativi

  • Ridotto effetto come fertilizzante nel caso di utilizzo di letame fresco (meno di tre mesi di maturazione) con un contenuto molto basso in elementi nutritivi;
  • Aumento della presenza di malerbe e patogeni collegati all’utilizzo di letame non maturo;
  • Mezzi non idonei allo spandimento possono risultare in una distribuzione non omogenea e in una compattazione del suolo;
  • Possibile eccesso di concentrazione di metalli pesanti nel suolo collegati all’utilizzo di letame di suini e avicoli, specialmente nelle lor fasi giovanili di sviluppo.

Impatto sul reddito

  • Risparmio economico nel lungo periodo grazie alla migliore fertilità del suolo;
  • Risparmio dovuto all’utilizzo delle deiezioni che diventano concime e non prodotto collaterale difficile da smaltire.

Opportunità di finanziamento

Piano di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Campania

Tipologia di Intervento: Sottomisura 10.1.2 - Operazioni agronomiche volte all'incremento della sostanza organica.

Dotazione finanziaria per l'attuazione della misura di €225.000.000 (relativo a tutta la M10)

Azione 10.1.2.1 - "Apporti di matrici organiche al terreno" (ammendanti compostati commerciali oppure letame maturo da allevamenti con lettiera).

Obiettivo

Incentivare gli agricoltori all'adozione di pratiche agronomiche volte alla conservazione e all'incremento della sostanza organica dei terreni agricoli attraverso l'apporto di matrici organiche e tecniche agronomiche conservative tali da prevenire l'erosione e migliorare la gestione dei suoli contro la minaccia di perdita di fertilità e riduzione della produttività.

Condizioni di ammissibilità

Superficie minima coltivata, almeno per un gruppo di colture pari a 0,50 ettari di SAU (ad eccezione di 0,30 ha per le ortive e 0,20 ha per le floricole, vite e limone) al fine di assicurare una maggiore efficacia ambientale; possesso delle superfici oggetto di aiuto (non è ammissibile il comodato).